Nel corso degli anni ho realizzato svariati dipinti e seguito una mia ricerca personale incentrata sull'elaborazione di opere d'arte informali materiche, utilizzando composti a base di gesso, colla vinilica, pigmenti, cemento, pietre di fiume, sabbia, sale, caffè e persino peperoncino di cayenna in polvere.
Miscelando questi ingredienti o integrandoli a polisterolo e cartapesta (precedentemente lavorata e fatta indurire), ottengo dei lavori molto robusti, sorta di bassorilievi che animano la superficie grazie alla luce che si incunea negli anfratti e determina vibrazioni alternate di pieni e di vuoti conferendo dinamicità alle composizioni.
La luce è l'elemento-creatore, chiave fondamentale per "leggere" le mie opere, difatti, la maggior parte della mia produzione è incentrata sullo sviluppo di elaborati completamente privi di colore, monocromi.
Lo studio sulla filosofia del monocromo di Piero Manzoni, sulle superfici materiche di Alberto Burri, il concetto spazialista di Lucio Fontana, le impronte in cartapesta di Pino Pinelli sono alcuni steps formativi sui quali ho costruito il mio concetto di "fare arte".
Il pennello è solo uno strumento della mente, ma lo è anche la mano, lo è il braccio, lo è anche la bocca...si può dipingere in vari modi, spesso le mie tele e le mie tavole sono completamente dipinte a "mano" nel senso letterale del termine...
Creare forme sulla superficie, modellare con le dita, è una delle prerogative del mio modus operandi...amo sentire la materia che si sfalda e muta plasmandosi in forme sempre diverse e uniche.